EDILIZIA - INTERNI

Museo della Memoria, Bagnone, MS

Allestimento museale a Bagnone con studio del design delle teche e delle bacheche espositive
Le sale espositive attualmente disponibili sono quattro, ma il progetto sviluppa un modello
che potrebbe essere contratto o espanso su un numero diverso, minore o maggiore, di
locali.
Le sale sono infatti concepite come unità espositive di cui è sempre possibile
riprogrammare i contenuti e la sequenza dipendentemente dalle necessità di costruire
percorsi espositivi differenti nel tempo. Ogni unità è composta da una successione di
momenti diversi che possono essere utilizzati per ogni spazio a disposizione che sia
configurato come una “stanza”, ma indipendentemente dalla sua localizzazione. Questo
garantirà la massima flessibilità possibile agli spazi espositivi che dovranno naturalmente
consentire l’allestimento di mostre a tema, anche di supporto ed integrazione a convegni
e seminari o per l’organizzazione di laboratori didattici.
Allestimento degli spazi del Museo Archivio della Memoria in Bagnone
L'ingresso: Nel corridoio, atrio od altro spazio che costituisce l’ingresso all’unità espositiva sono
collocate delle vetrine di semplicissima forma. Un prisma a base rettangolare grigio
scuro che contiene una vetrina illuminata per l’esposizione di documenti, testi, immagini,
reperti che anticipano il contenuto dell’unità, vi alludono, comunicano i primi contenuti o
testimoniano di oggetti concreti, contenuti che possono quindi essere cambiati in accordo
con le necessità tematiche dell’unità stessa.
Lo Stargate: Il successivo momento è di grande importanza: l’ingresso vero e proprio all’unità.
Abbiamo immaginato una porta temporale, un cambiamento fisico di spazio che preluda
e suggestioni al cambiamento di tempo. Anche il livello del pavimento cambia, sale di un
gradino. Avrò la percezione esatta di entrare in un “altro” posto. Lo spazio si contrae, si
comprime e si abbassa in un passaggio obbligato che condurrà alla sala espositiva, in
questo momento solo intuita. Nel canale del tempo la luce si abbassa e diventa soffusa in
uno spazio oscuro (il tempo è misterioso...), sulle pareti e sul pavimento si accenderanno
scritte e immagini introduttive, suggestive. Suoni, rumori, canti, musiche circonderanno
il visitatore che percorre il “tunnel spaziotemporale” verso l’epoca (o il tema) alla quale
è diretto. Cambiamento quindi di quota, di ambiente, di luce e di suono. Tutti i sensi del
visitatore sono coinvolti dall’esperienza, anche le pareti del tunnel sono tanto vicine da
poterle toccare ed avranno soffice consistenza di velluto, così come il pavimento sarà
morbido, attutito, ovattato.
La stanza: Uscito dal tunnel la prima cosa che vedrò saranno le immagini proiettate sulle pareti alla massima
dimensione ottenibile.Dovrò fare ancora qualche passo dentro la stanza e voltarmi leggermente per trovare
la plancia, la consolle di comando che permette di navigare nella documentazione del
museo. Un gruppo di tre elementi modulari ognuno dei quali contiene due schermi sui
quali può essere richiamato qualunque contenuto in immagine dell’archivio museale, sia
fotografia che filmato o testo o documento.
Nel modulo centrale uno schermo touch screen permetterà una navigazione facile ed
intuitiva entro la documentazione. Da li possono essere scelti i temi che si proiettano
sulle pareti e le musiche che si diffondono nella stanza, quando non sia necessario che
il tema della stanza sia prefissato (in occasione, ad esempio, di una mostra a tema).
L’illuminazione sarà realizzata in modo da tagliare decisamente lo spazio della stanza in
modo da percepirne solo una parte dell’altezza, sino ad un massimo di due metri e mezzo.
Lo spazio sovrastante non dovrà essere percepito, sarà molto scuro e non illuminato, e
potrà contenere e distribuire gli impianti senza necessità di complesse mascherature.
La capsula
Per le necessità di ricerca particolare sarà disponibile una “capsula” individuale per ogni
unità espositiva. Una postazione dotata di tastiera, schermo e cuffie per consentire la
ricerca personale. Potrà essere collegata a stampanti, rete Internet e altre reti attraverso
una scheda di riconoscimento personale, eventualmente collegata ad altri servizi
comunali o del Parco Culturale della Valle del Bagnone. Questa postazione dovrà quindi
isolare dal contesto, dovrà essere una capsula di protezione e separazione virtuale. Si
è quindi immaginato un semplicissimo cilindro metallico che racchiude e protegge, dove
una volta entrato regolo le posizioni della poltrona, mi metto le cuffie e sposto tastiera e
schermo davanti a me. Devo quindi “operare”, adattandole alle mie caratteristiche, anche
con le attrezzature che ho a disposizione prima ancora che con i contenuti degli archivi
museali.